Discorsi sul metodo. Dallo scavo della villa al museo di arte contemporanea: San Gimignano, la villa di Aiano-Torraccia di Chiusi

Museo Nazionale Romano - Crypta Balbi

04/12/2017 - Incontri

Discorsi sul metodo_4 dicembre 2017zoom
Discorsi sul metodo_4 dicembre 2017
Lunedì 4 dicembre presso il Museo Nazionale Romano, nella sede della Crypta Balbi, tra le 16.00 e le 19.00, continuano i “Discorsi sul metodo”, affrontando questa volta lo scavo della villa romana di Aiano a San Gimignano, città nota soprattutto per l’architettura medievale. L’incontro comprende la presentazione dei dati derivanti dallo scavo (molto noti i mosaici), svolto dall’Université catholique de Louvain su concessione ministeriale, ma anche il progetto complessivo che interessa la villa e il suo contesto.
La sfida è proporre un’offerta turistica-culturale, non solo di massa, pensata prevalentemente per un turismo one day, ma rivolta anche a settori d’interesse più mirati, mediante una diversificazione dell’offerta e una diffusione sul territorio dei flussi. A tal proposito, l’archeologia è stata considerata quale potenzialità da valorizzare in un contesto che nasce attorno all’importante percorso della via Francigena, ma che vede nella villa romana di Aiano un punto d’attrazione turistico – oltre che scientifico e culturale – da sostenere. L’idea è, mediante fondi pubblici e privati (italiani ed europei), di creare un parco archeologico sul sito, aperto ed attrezzato, ma in tutto rispetto del paesaggio toscano incontaminato, ovvero la valle del Foci. A questo primo obiettivo, se ne aggiunge un secondo, ancor più ambizioso, che prevede di allestire, nelle rinnovate sale del Museo Archeologico di San Gimignano, quattro sale completamente dedicate alla villa d’Aiano. La cornice è il settecentesco ex convento di Santa Chiara ove, grazie a fondi regionali, la presentazione della ricerca ad Aiano avrà come obiettivo l’informazione/educazione del pubblico ed il suo divertimento mediante un medium espositivo fondato sia sulla realtà aumentata sia sull’interazione tra materiali archeologici e arte contemporanea.
Saranno infatti invitati artisti visivi a reinterpretare la villa e i suoi materiali secondo il linguaggio contemporaneo. Lo scopo del progetto è quello di creare un dialogo e un ponte simbolico fra l’arte dell’antichità e quella della nostra epoca. Tramite la visione dell’artista contemporaneo sarà possibile avere una nuova chiave di lettura del sito archeologico. San Gimignano ha una tradizione importante in questo tipo di progettualità: infatti, fin dal 1994, ha presentato opere di artisti contemporanei pensate espressamente per dialogare con il patrimonio storico del sito Unesco.
Grazie ai progetti Affinità, curato da G. Briganti e L. Laureati, e Arte all’Arte, nonché grazie all’Associazione Arte Continua, San Gimignano ospita oggi fra gli altri opere di Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Eliseo Mattiacci, Kiki Smith, Joseph Kosuth e Luisa Rabbia.

ic-archeo@beniculturali.it